Porte, porticine, portoni. Possibili varchi, potenziali soglie da attraversare. Ingressi su mondi sconosciuti. Ora chiusi. Camminando in giro per paesi o per città, per piccoli borghi o per quartieri urbani, sul viale dello shopping come sulla mulattiera di campagna, mi sono reso conto di vedere solo porte serrate. Accessi negati. Il recupero dell’immagine reale diviene, in questo lavoro, pretesto e contesto per un’osservazione disincantata sulla realtà sociale che ci circonda, fatta di barriere, di silenzi, di sconnessioni. Un tempo, i nostri nonni, ci raccontavano, le porte erano sempre aperte, l’ospitalità e l’accoglienza, una piacevole abitudine. Ora i tempi sono drammaticamente cambiati. Davanti ai nostri occhi, lungo le strade che percorriamo nel quotidiano, soltanto chiusure.