Portfolio Tornado Ghedi, 2013. Primo classificato.
Utilizzando la tecnica light painting è stato realizzato un portfolio costituito da 5 scatti incentrati sul manifestarsi graduale e progressivo del proprio volto, che emerge dal buio attraverso pitture di luce. La relazione con se stessi è un profondo mistero, una sorta di enigma da districare: la macchina fotografica permette questo percorso, consentendo di sondare una realtà davvero inesauribile.
“Faccia a Faccia” di Nicola Zaccaria è un’opera animata da un’idea artistica per la profonda riflessione compiuta attraverso l’immagine fotografica. Come possiamo leggere nella presentazione dell’autore è notevole il pensiero che genera la scelta iconica, prima in ripresa e poi in un’accurata postproduzione.
Mi colpisce l’affermazione “sono io davanti al mio volto” perché evince il momento di verità che nelle cinque immagini si compie; come dire io che sfuggo a me stesso nel protendermi verso il mondo ora mi fermo e leggo la differenza tra quello che penso di essere e quello che il mio volto dice chi io sia. Pirandello in “Uno, nessuno, centomila” dilata all’inverosimile questo ricerca misteriosa del Sé. Il meccanismo del frammento è utilizzato in entrambe le opere, Nicola lo attua con la luce. La luce sempre ci è maestra nell’interpretare le cose, in questo caso genera dei punti di vista che cambiano il valore simbolico della mimica facciale generando improbabili significati. L’opera così si impernia sul quell’archetipo della rappresentazione che è la “Maschera” tanto cara al teatro. Complimenti vivissimi all’autore perché con un tema così circoscritto, con le sue immagini ha aperto una visione così ampia dei mondi interiori.
Silvano Bicocchi
Dal sito http://www.fiaf.net/agoradicult/2013/12/17/faccia-a-faccia-di-nicola-zaccaria,
18 dicembre 2013
E’ sempre interessante scoprire come l’autoritratto, che è meditazione fotografica sul proprio io, sia mezzo privilegiato per svelarsi e raccontarsi. In quella sorta di doppio, di analogo, che come in uno specchio ci rimanda l’altro di noi dal quale ci possiamo vedere come da esterni e nello scrutarci riconoscersi o rifiutarci.
L’occhio della camera ci indaga, scende in profondità e scavando e smovendo gli strati interni, accumulati dagli avvenimenti che ci sono accaduti porta alla luce il vero io.
In quest’opera la riflessione profonda fatta dall’autore genera in noi, grazie alla sequenza e alla scelta poetica, un crescendo di attesa e interesse. Una scoperta che prosegue piano, quasi a simboleggiare la fatica da compiere per essere veramente noi stessi. Complimenti.
Orietta Bay
Dal sito http://www.fiaf.net/agoradicult/2013/12/17/faccia-a-faccia-di-nicola-zaccaria,
22 dicembre 2013
2013